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L’amenorrea delle adolescenti

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Le ragazze soggette a scomparsa del flusso mestruale sono sempre più numerose: negli ultimi anni, secondo gli esperti della Società internazionale di ginecologia endocrinologica, almeno il 15% delle teenager ne sarebbe colpito. L’amenorrea moderna è un disturbo oggi in crescita tra le giovani nell’arco di età tra i 16 ed i 25 anni: oltre all’eccesso di attività fisica e alle diete drastiche con eccessivo dimagrimento e disturbi alimentari psicogeni un peso notevole lo ha anche lo stress per la pressante richiesta sociale di prestazioni elevate in vari ambiti, dalla scuola alle attività comuni. Il disturbo non va sottovalutato ma affrontato con il ginecologo perché potrebbe causare problemi alla fertilità.

Amenorrea, di che cosa si tratta
Si parla di amenorrea quando le mestruazioni non compaiono per più di tre mesi consecutivi. Si parla di amenorrea primaria quando all’età di sedici anni non è ancora comparsa la prima mestruazione. Le cause possono essere di tipo genetico, mal formativo – organi genitali non ben sviluppati – o funzionali come la mancata stimolazione delle ovaie da parte degli ormoni. L’amenorrea secondaria è la mancanza di mestruazioni nei mesi successivi al menarca. Il flusso, cioè, compare per qualche mese, poi non si manifesta per altri cicli e così via. Riguarda molte ragazze ed è provocata dalla non completa maturazione dell’apparato sessuale. In genere si risolve spontaneamente nel giro di un anno o due. Poi c’è l’amenorrea psicologica: la scomparsa del flusso può essere provocata dal rifiuto psicologico del cibo, che concretizza una volontà di non crescere e di negare il proprio corpo. L’anoressia, una delle varianti del disturbo alimentare psicogeno, colpisce le ragazze giovani, provoca un dimagrimento repentino di molti chili e questo provoca la scomparsa del flusso. Gli studi hanno dimostrato che le persone con un peso tropo basso non riescono a produrre le gonadotropine, gli ormoni che danno il via all’intero ciclo mestruale. Una sorta di autodifesa dell’organismo per evitare la perdita di sangue mensile. In genere è sufficiente che la ragazza riacquisti l’abitudine ad alimentarsi normalmente per far riapparire le mestruazioni. Spesso però è necessario che intervenga lo psichiatra per indagare il motivo reale del rifiuto totale del cibo. Nel frattempo può rendersi necessario somministrare una terapia estro-progestinica, per mantenere attivo l’apparato sessuale.

Altre cause dell’amenorrea
Le donne che praticano sport a livello agonistico, soprattutto danza classica, nuoto, corsa nelle medie e lunghe distanze, possono essere soggetta ad amenorrea. Le cause di questi disturbi sono state solo in parte chiarite: sembra che alla base vi siano squilibri delle gonadotropine. A cicli in cui la mestruazione non compare, in genere in concomitanza con un’attività sportiva più intensa, si alternano mesi in cui il flusso compare normalmente. La limitazione dell’esercizio fisico provoca la normalizzazione del flusso mestruale. Inoltre, esiste anche l’amenorrea da eccessiva produzione di prolattina, un ormone prodotto dall’ipofisi che agisce sull’attività della ghiandola mammaria. L’eccessiva produzione di prolattina può anche essere provocata da un periodo di forte stress o dopo un prolungato esercizio fisico. Anche alcuni farmaci sedativi possono alzare il livello della prolattina e quindi causare amenorrea. In genere questi tipi di amenorrea sono preceduti da irregolarità mestruali, come piccole emorragie o ipomenorree. Il ginecologo può prescrivere una cura a base di lisuride o di bromocriptina, per regolare la produzione di prolattina intervenendo sull’attività dell’ipofisi. Molto diffusa tra le giovanissime è l’amenorrea da ovaio policistico, in altre parole presenza di microcisti in uno o in entrambe le ovaie cui segue una un’eccessiva produzione di ormoni maschili, gli androgeni. Questo disturbo si manifesta anche con altri sintomi fisici, come aumento di peso, presenza di acne e di peli sul viso. La cura consiste nella somministrazione di farmaci antiandrogeni o con la pillola estro-progestinica per bloccare la produzione di ormoni maschili oppure con induttori di ovulazione nel caso in cui la donna desideri una gravidanza.

Sahalima Giovannini

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