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Il successo dei nonni

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Interrogati dall’Eurispes i bambini spiegano le ragioni di un “amore” fatto di ascolto e comprensione

Autorevoli quanto basta, affettuosi e comprensivi, più disponibili a concedere e, soprattutto, fonte inesauribile di esperienza di vita per i più piccoli. Così i nonni italiani guadagnano un posto di riguardo nel cuore dei loro nipotini e diventano un punto di riferimento indispensabile per tutta la famiglia. Lo rivela l’identikit del nonno italiano contenuto nel quinto “Rapporto sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza” che Eurispes, in collaborazione con Telefono Azzurro, presenterà a Roma (Palazzo Marini – Camera dei Deputati) il prossimo 19 novembre.

Secondo la ricerca condotta su un campione di 2.823 bambini di età compresa tra i 7 e gli 11 anni è emerso che il 43,2% dei bambini italiani trascorre “abbastanza tempo” con i propri nonni, mentre il 31,1% di essi “molto”, senza particolari differenze tra maschi e femmine.
Ma cosa unisce bambini e nonni? La quasi totalità dei bambini (92,7%) afferma che i nonni comunicano loro molto affetto e la larghissima maggioranza (82,3%) che li comprendono. Elevata anche la percentuale di bambini secondo i quali i nonni trasmettono la loro esperienza (76,2%). Oltre un terzo degli intervistati (34,9%) sostiene poi di essere trattato con autorità dai propri nonni mentre il 53,6% afferma di no e, infine, il 27% di essere viziato. Il dato confortante è che sono pochissimi (4,7%) i bambini secondo i quali i nonni si disinteressano a loro.

Il legame tra nonni e nipoti appare quindi caratterizzato da affetto e comprensione e, quasi sempre, dalla trasmissione delle esperienze di vita dai più maturi ai più giovani, con tutto l’arricchimento personale e la crescita che ciò comporta. I rapporti sono prevalentemente confidenziali, ma rimane un terzo dei casi in cui i nonni si comportano con autorità. Nel caso dei bambini che si sentono viziati dai nonni, invece, è possibile ipotizzare che la quota sia più elevata se si considera che alcuni nipoti potrebbero non essere coscienti del fatto di essere viziati.

La ricerca ha preso in considerazione anche l’appartenenza geografica dei soggetti ed ha stabilito che nelle Isole si riscontra la percentuale più alta di bambini che trascorrono molto tempo con i nonni (40,6%), mentre nel Nord Est (23%) ed al Centro (26,7%) si trovano le percentuali più basse. Nel complesso, la quota di bambini che passano abbastanza o molto tempo in compagnia dei nonni e’ elevata soprattutto al Sud, forse anche per lo stile di vita diverso da quello condotto al Nord, dove più frequentemente i piccoli vengono affidati alle cure di baby sitter e assistenti presso gli asili. Sempre in rapporto all’area geografica di appartenenza, cambia anche la ”prospettiva affettiva” e il tipo di rapporto con i nonni: nelle Isole è infatti più bassa della media la percentuale di bambini che affermano di ricevere affetto dai nonni (83,5% contro 92,7% della media nazionale), comprensione (69,9% contro 82,3%), esperienza (58,3% contro 76,2%). I bambini che affermano di essere trattati con autorità dai nonni sono più numerosi della media al Centro (41%) ed al Nord Est (39,6%) e, al contrario, meno numerosi al Nord Ovest (28,7%). Fra gli intervistati del Nord Ovest e’ particolarmente alta la percentuale di bambini che si sentono viziati dai propri nonni (39,4%); la quota e’ invece inferiore alla media nel Nord Est (20,4%) ed al Sud (21,7%).

E’ interessante inoltre notare il fatto che i bambini affermano più spesso, rispetto alle bambine, di essere trattati con autorità dai nonni (39,3% contro 30,2%), mentre le bambine dicono più spesso di essere viziate (30,6% contro 23%). Si può quindi ipotizzare che, almeno in parte, i modelli educativi in alcuni casi siano ancora differenziati in relazione al sesso: le femmine vengono
trattate con minore severità e addirittura viziate, coccolate ed accontentate più dei maschi. Ma, anche in questo caso, occorre tener conto della inconsapevolezza di alcuni bambini di essere anch’essi viziati il che rende meno significativo il dislivello tra maschi e femmine nel giudicare l’autorità dei nonni.

 

Paola Ladogana

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