Lo scorso giugno la Cameradei Deputati ha approvato il testo unificato di alcuni disegni di Legge, volti ad eliminare dall’ordinamento le distinzioni tra figli legittimi e naturali, sancendo il principio di unicità dello stato giuridico dei figli. Il DDL n. 2805, recante” Disposizioni in materia di riconoscimento dei figli naturali” attende ora l’approvazione definitiva dell’aula del Senato. Ai margini dei lavori in Commissione Giustizia del Senato, ci confrontiamo con il Sottosegretario alla Giustizia, il Prof. Salvatore Mazzamuto, a cui domandiamo di esprimere un giudizio sintetico su questo provvedimento normativo molto sofferto e controverso, ma che appare, oggi, assolutamente necessario per dare concreta attuazione a principi costituzionali inderogabili.
Sottosegretario Mazzamuto, possiamo dire che, durante questo 2012, verrà finalmente sancito per Legge il principio dell’ unicità dello Stato giuridico dei figli, contemplato dal DDL n. 2805 approvato della Commissione Giustizia, qui a Palazzo Madama, proprio in questi giorni?
Io, personalmente, sono molto fiducioso perché l’iter di approvazione del DDL n. 2805, recante “Disposizioni in materia di riconoscimento dei figli naturali” è ad ottimo punto. Sono stati superati tutti gli ostacoli che nelle precedenti Legislature avevano impedito una riforma complessiva di questa materia così rilevante, che concerne lo stato giuridico dei figli. Infatti, abbiamo già espresso i pareri del Governo e non è, pertanto, assolutamente un azzardo affermare che siamo realmente in dirittura d’arrivo. Nell’ambito dell’ultima seduta, qui in Commissione Giustizia, abbiamo affrontato tutte le ultime questioni, ultimando di fatto i lavori: il che costituisce una grande conquista, considerando tutte le difficoltà insite in un impianto normativo di cui si auspicava l’approvazione già da molto tempo.
Tra le difficoltà che hanno condizionato il percorso legislativo del DDL n. 2805, assume un peso rilevante la questione riguardante la distribuzione dei procedimenti relativi ai minori tra Tribunale ordinario e Tribunale per i minorenni. Qual è la posizione dell’Esecutivo in merito?
Con riguardo all’articolo 3 del DDL n. 2805 , che prevede la distribuzione delle competenze tra Tribunale Ordinario e Tribunale per i minorenni, è stato presentato un emendamento soppressivo da parte del Governo. Trattasi, precisamente, di un emendamento che rinvia ad un ulteriore e successivo provvedimento che ora è all’esame alla Camera. La posizione dell’Esecutivo su tale specifica questione è proprio di addivenire ad una normativa ad hoc, che riguardi esclusivamente gli aspetti procedurali e che si ispiri all’uniformità eliminando ogni sorta di discrasia.
Professor Mazzamuto,la Senatrice AlessandraGallone ha definito il DDL n. 2805 ora in dirittura d’arrivo, “legge di civiltà”. Lei concorda con questa definizione?
Certamente; la definizione data dalla Senatrice Gallone è assolutamente condivisibile. Si tratta di un provvedimento giusto che tutela, in primis, i diritti intangibili delle parti più deboli, ossia i minori. E il Governo, pertanto, ha ritenuto doveroso impegnarsi in questa materia con molta sollecitudine. Possiamo dirlo con convinzione: si tratta di una riforma che non poteva essere ulteriormente rinviata.
Gianluca Abbate
Avvocato specializzato in Diritto di Famiglia,
con attività di ricerca in Diritto Matrimoniale Canonico
presso la Pontificia Università San Tommaso D’Aquino in Urbe