Durante la fermentazione, quando si inizia a separare la parte solida, composta dalle bucce e dai semini dalla parte liquida, si forma uno strato di anidride carbonica tra le due parti. Per dare il colore al vino, che altrimenti sarebbe tutto di colore grigio chiaro, si compie l’operazione della follatura, cioè, con un bastone di legno si frantuma la parte solida per far arrivare ossigeno al liquido che è intrappolato sul fondo. Si preleva poi una parte di questo liquido e si versa sopra la parte solida. La ripetizione di questo processo è quello che conferisce il colore rosso al vino, è, infatti, la fermentazione delle bucce che trasforma il colore del liquido da grigio in rosso.
Il vino bianco, invece, è fatto fermentare senza mettere in atto il processo del rimescolare le bucce nella fermentazione, in pratica le bucce non partecipano alla trasformazione del mosto in vino. E pensare che avevo sempre pensato che fosse il colore delle uve a determinare il tipo di vino. Di fatto si ottiene del vino bianco anche mettendo a fermentare uve di coloro roso o nero. Quindi, un mosto di uve di colore rosso, se separato dalle bucce subito dopo la pigiatura dà origine al vino bianco. Tanti vini come gli spumanti o lo champagne sono prodotti con mosto rosso. Che stranezza!
Per pranzo oggi farò del riso con piselli per pH di 5,9 e per cena dell’agnello con verdure per un pH totale di 5,4
Colazione: Caki, banana, uva e yogurt con fiocchi di mais Una tazza di tè
Break: Pane di banane
Pranzo: Riso con piselli e carciofi
Break: Spiedini di frutta e yogurt ed una tazza di tè
Cena: Agnello e verdure
e….se stiamo svezzando il bambino Pappe dopo i 10 – 11 mesi